Il Cenobio di San Vittore è un antico complesso conventuale sulle prime colline bolognesi. L'antico Cenobio è dedicato a San Vittore, martire del IV secolo. Questo splendido edificio di stile romanico, situato sul colle Monte Giardino (circa 228 m.s.m.) a sud-est di Bologna, fuori Porta Castiglione, è composto da chiesa, chiostro e foresteria. Giosuè Carducci, in una delle sue relazioni storiche, ricorda che "...del tempio si ha notizia fin dal 441. Le memorie diplomatiche risalgono al 1073 ed al 1178, anno in cui la chiesa venne solennemente consacrata al Vescovo Giacomo...". Fin dai primi anni del Mille fu importante luogo di spiritualità e di cultura.
Sede dei Canonici Lateranensi dal 1117, costituì la sede della commanderia templare di Bologna fino ai primi anni del ‘300, periodo di cui rimangono pochissime testimonianze. Da quel momento subì una sorta di ‘damnatio memoriae’ che dura ancora oggi. Fu espropriato nel 1797 con la nascita della repubblica Cispadana, prima, e Cisalpina poi, a causa delle leggi di derivazione giacobina. In seguito a questi eventi, l'antico Cenobio cadde nelle mani di speculatori. Dopo vari passaggi tra privati e Pubbliche Istituzioni, venne acquistato, nel 1833, dai Padri dell'Oratorio di San Filippo Neri, i ‘Filippini’, che lo destinarono a sede di esercizi spirituali e che, tra varie vicissitudini, ne sono, ancora oggi, i proprietari. Numerose iscrizioni latine su lapidi di scagliola ricordano personaggi illustri da qui passati: i Vescovi Vittore, Gerardo, Giovanni, Gerardo di Gisla, Altichino, il Cardinale Egidio Albornoz, il giureconsulto Bartolo, il Cardinale Girolamo della Chieda (Papa Benedetto XV). All'interno della Chiesa troviamo affreschi duecenteschi, eseguiti intorno al 1240 su commissione del Vescovo Enrico della Fratta che ebbe quassù residenza. A lui si deve la costruzione del transectum: muro che divideva, durante le funzioni, i monaci dai fedeli. Nella parte canonicale vi è uno splendido coro quattrocentesco, costruito da Pellegrino degli Anselmi di Bologna e Piero d'Antonio di Firenze. Nel 1920 Don Angelo Roncalli, che nel 1958 sarà eletto al Soglio Pontificio col nome di Giovanni XXIII, vi tenne un corso di esercizi spirituali per laici. L'ultimo restauro è avvenuto nel 1998 con i fondi del Giubileo del 2000 ed ha riportato il Cenobio all'antica bellezza.