Il Complesso di Casaralta: convento, caserma o boudoir?
Il complesso di Casaralta fu eretto nel XIII secolo dall’ Ordine dei Cavalieri Gaudenti. Per quasi due secoli il complesso fu la sede del Priorato dell’Ordine insieme al Convento di San Bernardo, nel centro di Bologna. Negli ultimi anni della vita dell’Ordine, ed anche successivamente, il complesso fu sempre nella disponibilità della famiglia Volta che era stata una della famiglie più rilevanti dei Gaudenti, anche se formalmente, nel 1588, la proprietà fu assegnata dal Papa al Collegio di Montalto. La “commenda” (nome di uso templare e giovannita per indicare le “caserme” dove i cavalieri facevano la loro base) fu abbellita dai Volta con particolari bizzarri simili a quelli dei giardini di Bomarzo. Il camino aveva le fattezze di una enorme maschera, la cui bocca era larga tre metri. Un Achille Volta, forse quello dell’Aretino, aveva fatto dipingere un rinoceronte con un motto ermetico in spagnolo: “No vuelo sin vencer” (non volo senza vincere) e scolpire un bassorilievo con il motto “Asotus XXX”. La cultura dominate delle opere era quella manierista, con riferimenti alla antichità classica propria del rinascimento ma impregnata di magia ed esoterismo.