L'Orchidea Laelia Crispa, il fiore della vita che si chiama come una Lapide.
Il nome Orchis, che significa “testicolo” in greco, fu attribuito a queste piante da Teofrasto nel IV secolo a.c. nel suo libro Historia Plantarum, a causa dei tubercoli che formano l’apparato radicale delle orchidee mediterranee. Si riteneva che le orchidee avessero sia potere afrodisiaco sia potere di curare l’infertilità femminile. Le orchidee sono piante erbacee perenni e possiedono una spiccata tendenza ad incrociarsi tra di loro. Oggi ne sono catalogate circa 30.000 specie diverse, distribuite ovunque nel mondo, eccetto che nei climi freddi ed aridi. L’80% delle specie di orchidee vive nelle regioni tropicali ed in particolare in Centro e Sud America. Nei climi tropicali esse vivono prevalente sugli alberi, utilizzando l’acqua piovana e i residui organici che si accumulano tra i rami degli alberi (Epifite). Alle nostra latitudini le orchidee sono invece prevalentemente terricole. Recenti ricerche di genetica molecolare hanno incluso la famiglia delle orchidee nell’Ordine delle Asparagales, cioè degli asparagi. L’Ordine delle Asparagales, comprende anche l’agave ed i giacinti, l’iris ed il narciso, ha una parentela molto stretta con i Gigli tanto che il fiore delle orchidee sembrerebbe derivato dal fiore del Giglio, un ancestrale fiore a simmetria raggiale che ha poi originato l’attuale fiore a simmetria bilaterale. Il fiore delle orchidee è caratterizzato dalla mancanza di una netta differenziazione tra calice e corolla per cui si usa il termine “tepali” invece di quello di “sepali” (parti costituenti il calice) e “petali” (parti costituenti la corolla). In genere sono presenti 3 tepali esterni e 3 tepali interni. Quelli esterni sono simili come forma e dimensioni, mentre di quelli interni, due sono uguali (tepali laterali) e uno, il mediano, è in genere più grande e più colorato (labello). In piena fioritura il labello è rivolto verso il basso per attirare gli insetti impollinatori. Il labello si differenzia molto tra le varie specie. Il fiore dell’orchidea è ermafrodita: gli organi sessuali maschili e femminili sono uniti tra loro, nel centro del fiore e formano una struttura caratteristiche detta ginostemio, di struttura molto complessa. La complessità di tale struttura è volta a favorire l’impollinazione incrociata ed ad impedire l’autoimpollinazione. Gli ovuli sono piccolissimi e numerosissimi. Il frutto invece è una capsula che contiene dei semi grandi come granelli di polvere. I semi sono costituiti dal solo embrione ricoperto da un tegumento ma non hanno alcuna sostanza nutritiva da usare per l’accrescimento. Dato che l’embrione non è ancora in grado di usare la fotosintesi, deve procurarsi l’energia dall’esterno per il processo di accrescimento. L’embrione si sviluppa quindi solo in presenza di un fungo con il quale le radici entrano in simbiosi fino a che la piantina non è in grado di attivare il processo fotosintetico. Tra le orchidee le possibilità di ibridazione sono incredibili. Non solo si possono incrociare specie diverse delle stesso genere ma anche incrociando specie appartenenti a generi diversi si ottengono ibridi fertili con caratteristiche intermedie dei genitori. E’ inoltre possibile incrociare piante che sono già ibridi esse stesse.
Il Codice Badiano
Una prima disamina delle orchidee del nuovo mondo è contenuta nel Codice Fiorentino, detto così perché conservato nella biblioteca di Firenze. Esso risale al 1529 per mano del frate Bernardino de Sahun. Ma la prima descrizione delle orchidee americane risale al lavoro del medico atzeco Martin de la Cruz, scritto in nahuatl nel 1552 e tradotto in latino da Juan Badiano. Il Codice Badiano è conosciuto anche con il nome di Codice Barberini, perché di proprietà del cardinale Francesco Barberini all’inizio del 1600. Dal 1902 al 1990 il Codice fece parte della Biblioteca vaticana. Nel 1990 Papa Giovanni Paolo II lo donò al Mexico ed oggi è conservato nella Biblioteca del Instituto Nacional de Antropologia e Historia a Città del Mexico. Il Codice Badiano è una trattato di medicina vegetale azteca. De la Cruz cita ad esempio l’uso del zoapatle per facilitare il parto. La pianta contiene infatti ossitocina, la stessa sostanza che viene utilizzata nella medicina occidentale per provocare il parto. Contiene anche ad esempio la descrizione della Vanilla planifolia, la più importante orchidea maya e atzeca. Essa ha proprietà digestive, diuretiche e afrodisiache. Veniva usata come aromatizzante soprattutto nella cioccolata. Secondo la leggenda maya questa orchidea nacque sulla tomba di due giovani, uccisi per una amore proibito: una pricipessa che si chiamava Radiosa Stella del Mattino ed il suo amante Cervo Veloce.
La prima volta che compare il nomeLaelia per una orchidea sembra però essere nell’opera Historia Natural de Nueva Espana di Francisco Hernandez frutto della spedizione del 1570. Essa fui pubblicata solo nel 1651 dall’Accademia dei Lincei in Italia. Vi si nominano 5 specie di Orchidea tra cui la Laelia Speciosa.
L'inquitante Laelia Crispa
La Laelia Crispa fa parte della famiglia delle Cattleyodes ed ha un fiore generalmente bianco con caratteristiche increspature che non si apre mai completamente. Ha una piacevole fragranza, una delle più gradevoli della famiglia delle orchidee. Vive nella zona di Rio de Janeiro.
Le orchidee sono asparagi?
Il Limodorum abortivo, detto anche Fiore di legna, è una pianta appartenente alla famiglia delle Orchidaceae, diffusa in Italia su tutto il territorio italiano. E’ chiamato così per le sue supposte capacità abortive.E’ tra le più grandi e spettacolari orchidee italiane, alta da 20 a 80 cm. Prima della fioritura è molto simile ad un asparago. Di colore violaceo, fiorisce da metà aprile a fine giugno.