Il Cifrario di Cesare per decriptare il segreto della vita.
Il Cifrario di Cesare è un sistema di cifratura di un messaggio utilizzato da Giulio Cesere. Ogni lettera del testo del messaggio è sostituita da quello che la segue nell'alfabeto di un certo numero di caratteri. La chiave del messaggio è quindi un numero. Ad esempio se la chiave è 5, alla lettera A si sostituirà la lettera F, alla lettera M si sostituirà la lettera R, etc. Oggi non è più in uso perché, conoscendo le frequenze dei caratteri nelle varie lingue, ogni sistema crittografico simile a quello di Cesare è facilmentedecifrabile da un semplice computer.
Cifrario di Vernan
Basato sul cifrario di Cesare, è l'unico sistema crittografico oggi esistente che non è teoricamente decifrabile. Fu ideato durante la Prima Guerra mondiale, dopo che gli inglesi riuscirono a decifrare un messaggio tedesco che prometteva Texas, Arizona e New Mexico al Messico nel caso fosse entrato in guerra a fianco della Germania. La decifrazione del messaggio ebbe un ruolo fondamentale nel convincere gli Stati Uniti ad entrare in guerra a fianco della Gran Bretagna. Il 1° marzo del 1917 fu diffuso il messaggio segreto, il 6 aprile successivo il Congresso approvò l'entrata in guerra degli Stati Uniti. A seguito di quell'episodio, gli Stati Uniti cercarono un sistema crittografico sicuro per messaggi via telegrafo che portò al cifrario Vernan. La chiave Vernan è una sequenza di numeri casuali. Una sua possibile implementazione, basata sul cifrario di Cesare è la seguente. La chiave sia una lista di numeri casuali:43949. ed il messaggio da inviare sia "Mario" che viene cifrato spostando la prima lettera di 4 caratteri, la seconda di 3, etc.e cioè: "QDDOA". Per ogni messaggio deve usarsi una chiave diversa, cioè una nuova lista di numeri casuali altrimenti si rischia una decriptazione basata sulle sequenze ripetitive. Nel 1949 fu dimostrato matematicamente che il cifrario Vernan, se usato correttamente e naturalmente se le chiavi non cadono in mano nemica, è assolutamente indecifrabile. Il testo cifrato del Vernan non fornisce al criptonalista nessuna informazione sul messaggio originale se non la sua lunghezza. In realtà anche tale informazione può essere soppressa tramite caratteri civetta eliminabili sempre sulla base di numeri casuali. Se la chiave è più corta del messaggio invece è possibile che un attacco analitico possa decifrare parti del messaggio.
I sistemi crittografici in uso oggi però non si basano sul Vernan perché la chiave può essere troppo lunga, lunga quanto il messaggio, e quindi la distribuzione riservata di una chiave così lunga potrebbe essere problematica. I numeri devono essere realmente casuali e chi ha usato numeri pseudo-casuali generati da formule matematiche è andato incontro ad amare sorprese. I nuovi sistemi usano una logica basata non tanto sulla impossibilità teorica di decifrazione ma su quella pratica. Se infatti un computer per poter decifrare un messaggio avesse bisogno di un tempo più lungo di quello della vita dell'universo potremmo dire che il messagio è praticamente indecifrabile. Sono nati così i sistemi basati sui numeri primi in cui vi sono due chiavi, una pubblica ed una privata. La chiave pubblica, lunga, può essere inviata insieme al messaggio ed è la sola necessaria per poter cifrare il messaggio. Ma solo chi ha la chiave privata, più corta, può decriptarli. I sistemi a chiave pubblica sono utilizzati per la maggior parte delle transazioni via internet e sono stati una delle scoperte più importanti del XX secolo.